ELECTION DAY L’Italia al voto, domenica e lunedì prossimi, per il Referendum Costituzionale. Non è previsto nessun quorum, essendo un referendum confermativo. Si tratta, infatti, di confermare o meno la legge costituzionale che, modificando gli articoli 56, 57, 59 della Costituzione, avrà come effetto il taglio dei parlamentari. Di seguito il testo del quesito.
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente”Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?».
Le ragioni del sì
La riduzione dei parlamentari, da 945 a 600, per un taglio complessivo di 345 unità (230 deputati e 115 senatori), comporterà, secondo i sostenitori del sì, un risparmio dei costi degli apparati parlamentari, e quindi della gestione dell’intera legislatura. La rappresentatività, fanno notare, non diminuisce, perché il nuovo numero di parlamentari sarebbe in linea con quello degli altri paesi europei. Nessun pericolo, dunque per la democrazia, secondo coloro che sostengono il sì.
Le ragioni del no
I sostenitori del no, rilevano che con un numero minore di parlamentari, poi, ritengono possibile l’insorgere di problemi legati alla rappresentanza. C’è, secondo loro, il rischio che il Parlamento si paralizzi se al taglio dei parlamentari non si accompagnino modifiche dei regolamenti. Il risparmio conseguente alla riduzione dei parlamentari, inoltre, sarebbe ben minore di quello che sembra. Sarebbe stato meglio, infatti, dimezzare le indennità dei deputati e senatori.
Chiara Morini