Di Chiara Morini
FERMANO – Quello iniziato oggi potrebbe essere uno degli ultimi weekend di passione sulle strade statali (e non solo) della provincia. E anche in A14, visto che il viadotto Vallescura (insieme all’altro in provincia di Ascoli Piceno) è stato dissequestrato oggi dalla Procura di Avellino. «Il Gip probabilmente ha voluto distinguere le due situazioni marchigiane da quelle abruzzesi perché più semplici» dice il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, costantemente in contatto con tutte le parti.
La vicenda
La vicenda era partita lo scorso mese di settembre, con il sequestro preventivo, da parte della Procura di Avellino, delle barriere di protezione di alcuni viadotti in A14, dieci per l’esattezza, dislocati tra Marche ed Abruzzo. In particolare nel mirino del giudice avellinese erano finite le barriere, perché i tirafondi che le ancorano al suolo non sarebbero stati sufficientemente testati. Un problema, lo stesso, che aveva portato al sequestro di analoghe barriere sull’A16, oggetto di indagine in seguito ad un incidente occorso ad un pulman qualche anno fa. Da quel momento traffico crescente sul tratto autostradale, e conseguente riversamento sulle località costiere, in particolare sulla strada statale 16. Statale sì, ma a tratti arteria urbana, dal momento che attraversa ben sei città solo in provincia di Fermo (Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Fermo, Altidona, Pedaso, Campofilone). Man mano che ci si avvicinava alle festività natalizie, code e ritardi erano all’ordine del giorno. Riunioni in Prefettura, che attivò anche il competente tavolo per gestire le emergenze. Poi il dissequestro di due su tre dei viadotti (fino ad oggi era ancora bloccato il Vallescura), ha migliorato in parte la circolazione. Subito a gran voce tutte le categorie economiche, ma soprattutto automobilisti ed autotrasportatori, hanno chiesto di non pagare il pedaggio, o almeno di averlo scontato. E così è stato per le giornate del 20, 21, 22, 23 dicembre 2019, quando ci furono agevolazioni tariffarie, peraltro pure finite sotto la lente dell’Antitrust, con cui l’Aspi ha collaborato fornendo tutti i chiarimenti del caso.
La svolta
La svolta è arrivata la scorsa settimana, con la richiesta di dissequestro che le Autostrade hanno inoltrato al Gip di Avellino: c’era l’ok del Ministero ai lavori da effettuare. Nel mezzo, però, un mese di giugno (e di luglio fino ad oggi) letteralmente di passione, per chi doveva andare verso sud da Porto Sant’Elpidio (il venerdì) e verso nord da Pedaso (la domenica). Strade cittadine impegnate un po’ ovunque e anche a Porto San Giorgio dove, con l’arrivo dei turisti, attraversare la città è diventato sempre più complicato. Lo sarà anche in questi giorni, ma tutto, come annunciato da Calcinaro, dovrebbe risolversi entro la prossima settimana.
«Tutti i lavori dovrebbero essere ultimati entro la fine del mese di luglio, ma per quanto riguarda il viadotto fermano, speriamo possano finire pure prima» annuncia Calcinaro che, come detto, non ha smesso di tenere i contatti tra le varie istituzioni. Istituzioni che, commenta il sindaco sangiorgese Nicola Loira, «lasciano comunque molta preoccupazione per l’incomunicabilità tra pezzi dello stato cui abbiamo assistito finora. Rimane aperto il danno, per tutti i nostri comuni: da quello ambientale (per l’aumento dell’inquinamento da gas di scarico) a quello turistico. Oltre ai disagi per le nostre cittadinanze». Dalla mattinata di oggi i semafori nel centro cittadino di Porto San Giorgio, sono tornati lampeggianti.
Le prospettive
Resta anche il danno economico patito da tutte le categorie di imprenditori che si sono più volte espressi sull’effetto negativo di tutto questo traffico sull’economia della provincia. Di certo le autostrade saranno ancora al centro del dibattito pubblico, e pure politico. La situazione vista negli ultimi sette mesi ha riportato agli onori della cronaca (e del dibattito politico) la questione terza corsia.
Foto di Copertina: Una coda in A14 nei pressi del casello di Porto San Giorgio.