FERMO Estorsione ai danni di un imprenditore che opera tra il Fermano e il Maceratese: in base ai dati raccolti dalla Polizia Giudiziaria, è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Fermo, un noto pregiudicato coltro in flagranza di reato. 

La vicenda

La vicenda trae origine da una segnalazione giunta presso gli uffici della Squadra Mobile di Fermo, in cui venivano evidenziate numerose visite del presunto estorsore presso l’azienda in cui l’imprenditore veniva fatto oggetto di minacce e di imposizioni relative ad un presunto debito per circa 10.000 €.

L’imprenditore, sotto minaccia anche fisica, avrebbe dovuto accollarsi un debito di un suo collaboratore, nonché dipendente, presso una società collegata all’azienda, in quanto “colpevole” di averlo assunto e di lavorare con lui, senza assicurarsi che lo stesso avesse onorato il debito con l’arrestato.

Dal principio dell’estate scorsa, infatti, numerose sono state le visite del pregiudicato volte a “ricordare” il pagamento del debito attraverso intimidazioni di varia natura e portata, che andavano dalla minaccia di prelevare fisicamente, con la forza, il “lavoratore moroso”, fino a delle vere e proprie minacce di morte nei confronti dell’imprenditore. Di qui la vittima, spaventata, effettuava un pagamento parziale del debito “accollato con la forza”, prima con il versamento di 2000 € e poi con ulteriori dazioni frazionate che l’arrestato prelevava direttamente in azienda.

Negli ultimi incontri, di cui uno nel mese di settembre, l’imprenditore estorto eccepiva che il debito non era il suo e che il lavoratore si sarebbe messo a lavorare in proprio, quindi non era tenuto a rispondere del debito altrui.

L’estorsione

L’arrestato, però, gli imponeva di adempiere celermente perché il debito era diventato il suo, per il solo fatto di tenere quel lavoratore in azienda e che se lo sarebbe dovuto accollare tutto. In alternativa, l’imprenditore avrebbe potuto vendergli una casa di sua proprietà scomputando il debito stesso.

A queste vessazioni ed intimidazioni, l’imprenditore chiedeva di scomputare le somme già versate ma l’arrestato, ogni qual volta lo andava a trovare, diceva che quel debito rimaneva sempre di 10.000 €.

A quel punto, la vittima concordava una data in cui versare il dovuto onde liberarsi dalla morsa estorsiva, stabilendo come luogo di incontro la sua sede aziendale.

La svolta

Considerati i gravissimi indizi, la Squadra Mobile di Fermo informava la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, avviando un’attività investigativa d’urgenza, volta a monitorare il presunto comportamento estorsivo in atto.

Sotto continue direttive della Procura, dato il poco tempo a disposizione degli organi inquirenti si apprestavano, senza soluzione di continuità, mirati appostamenti volti a monitorare sia l’estorsore che i luoghi in cui sarebbe avvenuta la consegna del denaro, onde raccogliere le prove della condotta delittuosa.

Da Questura di Fermo

In foto: un agente.