FERMO – «Anche se ridotta la Cavalcata deve dare il senso della Festa»: il regista della Cavalcata dell’Assunta, Adolfo Leoni, invita tutti ad andare avanti, nonostante quest’anno sarà diversa. La volontà di andare avanti nella continuità è stata tanta, e dunque si farà quel che si può. Il corteo (da capire se in costume o meno) in notturna e l’investitura dei priori nel duomo, saranno le uniche due cose con cui la Cavalcata onorerà l’Assunta.
Un anno complicato
Un anno che definire straordinario e complicato non è un errore e questo lo riconosce pure il sindaco Paolo Calcinaro che della Cavalcata è presidente. «I dubbi e le incertezze di questi mesi hanno colpito pure la Cavalcata – il suo pensiero – un percorso non facile, ma con la collaborazione di tutti, dal vicepresidente Monteriù al regista Leoni, comprese tutte le contrade, è stato possibile adattare le idee alle situazioni attuali. Per tutti noi la Cavalcata è una festa di socializzazione, di animazione dello spirito cittadino, e la faremo nel rispetto del momento che stiamo vivendo». Meno persone nel corteo, ma il percorso sarà allungato, e le contrade vigileranno sul rispetto del non assembramento.
Il percorso del corteo
Il corteo partirà da Santa Lucia, passerà per corso Cavour, poi per una parte di corso Cefalonia, attraverserà le vie Recanati e Perpenti; in salita per san Domenico e via Mazzini, quattro finestre illuminate del comune, investitura dei Priori e consegna dei ceri. «Ringrazieremo la Madonna del Pianto, l’omaggeremo senza fermarci: lei uscirà dalla chiesa di San Francesco, consegneremo un cero per ricordare il voto della città di Fermo nella seconda Guerra Mondiale» spiega Leoni. Sempre lui, nell’elencare le vie annuncia la presenza di dame alle finestre. È vero non ci saranno le hostarie, non ci saranno gli sbandieratori in piazza, e non si partirà con i Carmina Burana sotto al pino secolare, e non si farà la corsa al palio il giorno di Ferragosto, ma qualcosa sempre c’è.
Non si poteva gettare la spugna
«Ci siamo sentiti, confrontati, speravamo fosse possibile farla ma così non è stato – spiega il vicepresidente della Cavalcata Andrea Monteriù –. Potevamo gettare la spugna, vero, ma volevamo esserci. Il buio non prenderà il sopravvento: la Cavalcata è luce per la città. Ringrazieremo Maria tornando alle origini, con il corteo ridotto».
Chiara Morini