FERMO Ultimo giorno di festività natalizie, con “L’epifania che tutte le feste porta via”, come recita il modo di dire. A Fermo oggi, nel pomeriggio, arriveranno le befane che si caleranno giù dal palazzo comunale, a partire dalle 16 (ma la festa inizia alle 15,30 in piazza del Popolo).
Lo scorso fine settimana, sabato e domenica, tantissimi i visitatori per il presepe vivente nelle cisterne romane, a cura della Cavalcata dell’Assunta. Saranno state le luci, sarà stata la musica, saranno state le letture ma l’unione delle scene della vita dell’epoca con gli ambienti antichi delle cisterne romane, ha creato un’atmosfera davvero unica.
L’atmosfera
Luci azzurre e suono di archi, insieme alle opere degli studenti del liceo artistico all’ingresso, subito dopo il museo archeologico del complesso Fontevecchia, poi i dieci gonfaloni della Cavalcata, ancora letture e poi tutti in discesa alle cisterne romane. Sono stati rappresentati tutti gli antichi mestieri, curati nei minimi dettagli, dal fabbro al sarto, dal ceramista allo scribano, dagli arcieri ai fornai, non mancava nulla, tessitori, tintori, impagliatori, sartori, lanai, taverna del borgo compresi. Straordinario il coro, fantastici i Re Magi che seguivano la cometa e si sono fermati a pochi centimetri dalla scena più importante, la natività.
Il lavoro
Sono state 12 le sale allestite, 50-60 i lettori coinvolti per un totale di 180 figuranti nei vari turni al mattino e al pomeriggio di sabato e domenica scorsi. Chi l’ha visto avrà potuto sicuramente notare quello che durante la presentazione, il vicepresidente della Cavalcata, Roberto Montelpare, aveva definito «un lavoro delle Contrade incredibile». E l’altro vice presidente, Andrea Monteriù, aveva commentato: «Al Presepe bisogna voler bene, percorrerlo insieme vuol dire ricercare un cammino umano. Gesù bambino viene deposto in una mangiatoia perché figurativamente deve nutrire l’anima umana, per questo il Presepe è qualcosa che riguarda tutti». Nulla poteva esserci senza la mano e la guida del regista della Cavalcata, Adolfo Leoni. Anche lui aveva detto, presentando l’edizione di quest’anno del Presepe Vivente, «Noi siamo un’armonia, lo facciamo per la città e per il mondo, per questo abbiamo voluto aprirci a tutte le realtà». Così è stato: hanno collaborato tutti, Cavalcata, associazioni, compagnie teatrali, ognuno facendo la propria parte, e diventando parte di un coro. Silenzioso, per lasciar spazio al rumore delle emozioni, al commento di chi visitava, ai canti del coro dell’ultima stanza.
Difficile dire se la suggestione maggiore era per le cisterne romane animate dalle scene, o di contro per le scene rappresentate in luogo che di per sé ha tanto da raccontare. La certezza? Il successo che ha riscosso con tanti, tantissimi visitatori.
Chiara Morini
In copertina: la scena della natività, credit photo @morinichiara e @morinichiara.photos