PORTO SAN GIORGIO Sistemare il porto, adeguarlo per risolvere le problematiche, si spera, una volta per tutte. É questo l’intento del progetto per l’adeguamento morfologico e strutturale del porto, presentato ieri sera nel teatro comunale di Porto San Giorgio, alla presenza di autorità e istituzioni. Finanziato con 7,2 milioni di euro a valere sui fondi Fsc, dovrà essere completato entro il 2028. Per l’occasione è arrivato da Roma il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri e segretario del Cipess, il senatore Alessandro Morelli. Con lui, al tavolo, oltre al sindaco Valerio Vesprini, l’assessore al Porto Fabio Senzacqua e il comandante della Guardia Costiera, Angelo Picone, c’erano il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, i consiglieri regionali Marco Marinangeli, Jessica Marcozzi e Andrea Putzu, il presidente della provincia di Fermo, Michele Ortenzi. E ad ascoltare, tra il pubblico, il prefetto Edoardo D’Alascio la comandante della Capitaneria di porto di San Benedetto del Tronto Alessandra Di Maglio.
I problemi
A illustrare problemi e soluzioni del porto sangiorgese ha pensato l’assessore Senzacqua, coadiuvato dal giornalista Giorgio Fedeli che moderava la serata. «Questo finanziamento – ha spiegato l’assessore – riguarda esclusivamente la parte pubblica. Non riguarda in alcun modo le opere del piano portuale già approvato». Premessa o precisazione, se si preferisce, prima di andare a ricordare il problema principale della struttura, l’insabbiamento, problema riconosciuto e sottolineato anche dal comandante Picone. Quindi il molo che parte da ovest verso est, le sabbie che non sono idonee per il ripascimento, la pesca sportiva che ancora non c’è.
Le soluzioni e i progetti
«Abbiamo analizzato il moto ondoso – ha spiegato Senzacqua – e abbiamo stabilito che la soluzione può essere inclinare i bracci all’imboccatura di 35 gradi verso est». E per evitare l’erosione della banchina, si pensa a realizzare una vasca di colmata. «Con questa vasca – ha aggiunto l’assessore al Porto – si evita l’erosione e si possono contenere i sedimenti del dragaggio con la sabbia che non si può riutilizzare per il ripascimento». La sabbia che, analisi alla mano, non dà come risultato l’appartenenza alla categoria A. Una volta completata la struttura avrà anche uno spazio per la pesca sportiva, essenze arboree, spazi di circa 440mq per l’accoglienza; ancora ricariche elettriche, con tetto in legno e fotovoltaico. A completare aree svago, per passeggiate, e una ciclabile che si ricollegherà con la vicina ciclovia Adriatica. Per fare tutto questo servirebbero 15 milioni, ma per ora i fondi sono solo 7,2 milioni.
Il rilancio
L’incontro di ieri sera nel teatro, pieno, ha rappresentato per il sindaco Vesprini un primo momento di «rilancio per la città e il territorio. Appena insediati siamo subito andati in regione dal presidente Acquaroli, al quale abbiamo manifestato l’esigenza di risolvere le problematiche del porto, in primis del dragaggio, che è una spesa continua».
Il lavoro di squadra
Il dragaggio e le vicissitudini a esso collegate le conosce bene il consigliere regionale Marinangeli, che è di Porto San Giorgio. «Risultati come questi – ha detto – si raggiungono con un lavoro di squadra. I 7,2 milioni arrivati a Porto San Giorgio fanno parte dei 532 di cui all’accordo, dello scorso ottobre, tra governo e regione. Ora si potranno concretizzare molte soluzioni per rilanciare e completare la struttura portuale». Una struttura che si trova a sud città, che si incontra subito quando, entrati nel territorio sangiorgese, dopo aver percorso via Solferino, si va verso il lungomare. Una struttura accanto alla quale da un paio di mesi passa la ciclovia Adriatica con il nuovo ponte ciclopedonale sul fiume Ete. «Il porto – ha sottolineato Ortenzi – valorizza e dà lustro a tutta la provincia. Ottimo il risultato, ora il comune deve metterlo in pratica. Con l’adeguamento il porto sarà più attrattivo, è la strada giusta».
La valorizzazione
Il presidente Acquaroli nel rilevare che la serata di ieri non era importante solo per la città ma anche per la regione tutta, ha ricordato quanto fatto altrove: «Ci eravamo mossi per altri porti della regione, perché noi intendiamo valorizzare non solo i borghi, ma anche i porti. Si punta a diminuire il dragaggio e un progetto come questo di Porto San Giorgio aiuta gli operatori, crea spazi per il tempo libero, favorisce gli investimenti».
Un piccolo investimento nel mare dei tanti del governo. Ha sottolineato il sottosegretario Alessandro Morelli: «Una progettualità come questa rilancia città e territorio, con la possibilità di posti barca. Vediamo nel piccolo le opportunità che si possono dare ai territori. La cifra di 7,2 milioni è un piccolo investimento, ma per un territorio è davvero grande. Spero che dopo questa giornata di festa ci rivedremo per la prima pietra».