FERMO – Ha dovuto ottemperare ad un’ingiunzione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche di Ancona (risalente al 2019): è per questo motivo che lo scorso mercoledì 15 luglio l’Arcidiocesi ha spostato la Madonna dell’Umiltà di Francescuccio Ghissi dalla chiesa di Sant’Andrea di Fermo. Il dipinto su tavola sarà infatti temporaneamente conservato ed esposto al Museo Diocesano.
La nota della Diocesi, arriva dopo che, come scrivono espressamente, «anche a seguito della risonanza avuta dall’episodio sui social».
Il dipinto tornerà al suo posto
«Una volta adottati tutti i sistemi per garantirne la sicurezza, così come richiesto dalla Soprintendenza, l’Arcidiocesi ricollocherà il prima possibile l’opera nella sua originaria posizione restituendola ai fedeli e alla Comunità tutta di Montegiorgio. Si fa presente che l’inadempienza di tali ingiunzioni comporta conseguenze penali – si legge nella nota -. La Madonna dell’Umiltà è un tema iconografico mariano particolarmente prediletto dai pittori nel XIV secolo: la Vergine è seduta in terra, in genere su un cuscino col Bambino tra le braccia o addirittura adagiato di fronte».
Il significato e la storia della tavola
Rappresentava un invito pressante alla Chiesa che gli Ordini religiosi, in particolare i mendicanti, volevano particolarmente vicina alla gente, prossima alle persone umili. L’Umiltà è un sentimento nobile, l’atteggiamento discreto di chi, pur consapevole del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, sa farsi piccolo e rispettoso, vicino all’humus, alla terra. «I messaggi di affetto e il dispiacere che molti lasciano trasparire in queste ore – proseguono dalla diocesi – attestano il legame profondo, la cura attenta che attraverso i secoli hanno reso possibile ancora oggi ammirare i tratti delicati e materni della Madre del Cristo. Lo sguardo sereno e affettuoso della Madonna del Ghissi, la compostezza dei gesti, è un invito per tutti a vivere questa situazione con pazienza, rispetto e fiducia». E poi si spiegano queste tre virtù: Pazienza, perché occorrerà attendere i tempi tecnici necessari per l’installazione degli impianti di sicurezza; rispetto, delle normative imposte dallo Stato e del lavoro di quanti sono responsabili della custodia dei tesori artistici del nostro territorio; fiducia nella materna e divina protezione che ancora una volta la Vergine Maria non farà mancare al nostro popolo.
Da: Arcidiocesi di Fermo
Ph. credits: in copertina, immagine del dipinto, da Arcidiocesi di Fermo