PORTO SAN GIORGIO Era in Forza Italia da quando s’era costituito il partito, e dallo scorso 14 agosto Carlo Del Vecchio ha deciso di lasciare. Da sempre convintamente di centrodestra, Del Vecchio era un’ex AN, poi confluito nel Pdl quando Fini e Berlusconi crearono un progetto politico comune e, poi, era rimasto in Forza Italia. «Sono sempre stato coerente – ha spiegato lui stesso – non è che mi sono alzato la mattina e ho deciso di lasciare. Dopo numerose e diverse frizioni con la consigliera regionale Marcozzi sono arrivato al punto di non ritorno. Lascio il partito ma resto nel centro destra».
Il Gruppo Misto
Del Vecchio, contestualmente alle mail di dimissioni dal partito, inviate ai vertici di tutti i livelli, ha mandato una comunicazione alle istituzioni con cui faceva sapere di rimanere consigliere comunale e provinciale, ma di essere nel Gruppo Misto. Dice di far politica per passione, «da sempre è così, non lo faccio di certo per soldi e non ho sistemato nessuno dei miei tre figli, è così da sempre, da quando ho cominciato».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
«Quando ti siedi al tavolo delle trattative – dice Del Vecchio – scegli le persone più valide e in grado di ricoprire un incarico. Non nascondo che a volte una pacca sulle spalle fa piacere. Invece non sono mai stato consultato: nessuno mi ha chiesto se mi interessava una candidatura alle regionali, ma poi persone appena arrivate nel partito sono state candidate. Validissime per carità, su questo non discuto, ma nessuno mi ha consultato». Così come, racconta, nessuno l’ha chiamato quando ci furono adesioni «di Catalini e della Pietracci al partito, questa poi proprio di Porto San Giorgio».
Le elezioni regionali
Alle regionali, lo ha detto espressamente, «voterò e farò votare Francesco Acquaroli, sento che un cambio di passo si può fare, lui è una validissima persona». Ma non chiedetegli di sostenere Forza Italia, lui vi dirà che «Promuoveremo tutto il centro destra». Accanto a lui Massimo Iacopini, che è stato coordinatore di Forza Italia a Fermo: «A Fermo, di fatto, il partito si è sciolto in una civica».
Chiara Morini