FERMO Truffano un’anziana di 85 anni di Fermo, arrestate dalla polizia stradale di Caserta su informazioni dei Carabinieri di Fermo: l’arresto nei giorni scorsi, con le due donne sottoposte al regime degli arresti domiciliari.

I fatti

Al provvedimento pre-cautelare, per reato di truffa, si è arrivati dopo le indagini svolte dai Carabinieri di Fermo. Telecamere di videosorveglianza e lettori di targa hanno fornito le immagini che hanno permesso di individuare le due indagate, residenti a Napoli. Sabato scorso erano andate a casa dell’anziana fermana fingendosi carabinieri per farsi consegnare oro e soldi, per conto di un fantomatico capitano dei Carabinieri. Le due donne si sono servite del solito modus operandi: prima l’hanno contattata sul telefono fisso, poi sul cellulare. La prima telefonata è stata fatta dal fantomatico capitano che, per assoggettare psicologicamente la donna, le ha riferito che suo figlio, a seguito di grave incidente, era stato arrestato e che se non avesse consegnato i suoi valori per pagare la cauzione, non sarebbe stato scarcerato. Mentre era al telefono fisso, l’anziana ha ricevuto una chiamata sul cellulare, da un sedicente avvocato che le poneva le stesse richieste. Poco dopo è arrivata a casa sua una donna, alla quale ha consegnato soldi e oro.

La segnalazione

É stata la donna a segnalare l’accaduto, una volta accortasi del raggiro di cui era rimasta vittima, e non appena ricevuta la segnalazione, i Carabinieri di Fermo sono riusciti a rintracciare l’auto con cui era stato commesso il reato. Individuato modello e targa, e capito che si trattava di auto a noleggio, sono stati diramati avvisi a tutte le forze di polizia sul territorio per cercare di individuare e fermare i criminali in flagranza di reato. Le informazioni sono circolate così velocemente che la Polstrada di Caserta Nord ha intercettato l’automobile mentre percorreva la carreggiata sud dell’A1. A seguito di controlli le due donne sono state identificate e perquisite: sono stati rinvenuti i preziosi e i soldi sottratti alla vittima e presi in custodia in attesa della restituzione. La dinamica dei fatti e l’identificazione delle due indagate, come autrici del delitto, sono state possibili grazie alla visione dei filmati di videosorveglianza, supportata dalle altre attività svolte dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia Stradale.

In copertina: Auto di Carabinieri e Polizia

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